infedelmente tua #2 e giù la maschera

03.04.2014 - Blog
perdona, perdona quei troppi scambiati per te.
(A. Achmatova)
tu dolce,
in risposta, è proprio quando sento il distacco da questo infelice modo di amarti, quando lo sento di non amarti più, che mi ostino e ti amo più forte. è mai possibile?
lasciarti andare non è lasciare andare la certezza di amarti. sul fondo delle mie parole rimane solo questo bene folle e incompiuto.
la nostra bellezza è stata il mio più grande dolore, un posto scomodo, rimasto vuoto.
tengo a mente le autostrade, mi fisso, il mio viaggio prevede grandi momenti di separazione.
io ti amo, vi amo tutti. (perdonatemi).

*
ad un certo punto, sfiorite le viole musicali, la terra clamorosamente si spacca.
sotto le scarpe di Proserpina la terra si apre e tira giù.
crack.
un cedimento occasionale o reiterato? craquelé improvviso nell’occhio sinistro e pigro? chi può dirci cosa accade dietro una bella maschera? tanto
non
si
vede.
(certo è che, a pensarci, mi trema la palpebra).

non si potrebbe davvero sentire la primavera
senza avvertire in anticipo quell’odore, vivere in un prato di m’ama
non m’ama m’ama non m’ama, cantarsela, e suonarsela, non trattenere il calore di un corpo giovane, non desiderare più niente.. che Di* mi fulmini! i fantasmi dell’appartenenza sono comunque dei morti.

stavolta non tornerà Proserpina.
nessuno le lancerà dietro una corda e di lei resterà solo una ipotesi solo una piccola ipotesi un non luogo un altro lo sciabordio velenoso dell’acqua di mare la minaccia, portata a lungo in seno, di perdere ancora qualcosa che non si è mai avuto, l’aborto di un amore che non voleva ucciderla ma l’ha
dolcemente
ammazzata.
eppure quella sembrava quasi una fiaba d’autore nella notte stellata..
povera Proserpina dolce, buttata giù, ingoiata.

questi sono giorni di eventi -una parola moderna- giorni di incontri e riflessioni sulla poesia, tram tram di bottiglie, amicizie che arricchiscono e sul retro le figurine di donne che scendono a compromessi (e si vede pure caz*o copritevi!).
chi è felice porta felicità e bellezza al prossimo. ma chi non lo è?
dicevo della sepoltura involontaria di Proserpina..

quella volta nonna Maria mi aveva chiesto tanto zucchero nel caffè perché la vita le era sembrata piuttosto amara. io ho smesso con la caffeina. Proserpina, insomma, la defunta, al bancone di un nuovo inizio ordina un decaffeinato. non desidera più niente da te
e nemmeno da te
o da te.
scende al cuore del cuore, va al suo interno.
il coraggio è quella cosa che le brilla e non mi sembra mica una faccenda da poco.

ancora
infedelmente tua
et voilà!