«Da sempre l’amore per me / è un atto migratorio / gentile si alza e se ne va».
La voce di Eva Laudace è la voce elegante di questa estrema epoca dell’abbandono. Viaggiate in questo libro fiorito e funesto e avrete fucilate in petto, vi trapasserà da parte a parte con lame gentili e feroci. Avrete gli occhi lucidi di pianto e di allucinazione dura e felice.
Eva vive e dà voce all’epoca dove ogni abbandono (evitabile o no) sembra confermare con più durezza a ogni colpo una specie di abbandono anteriore, radicale. Uno sperdimento nell’universo. Un abbandono ontologico, direbbero i filosofi. Come se una mano ci avesse scagliato in questo strambo posto e poi si fosse ritirata. O questa mano avessero ormai occultato e sfregiato, da sembrare irreperibile, negata.
Questa scena dove si alterna, in sottofondo, il cupo rintocco dell’abbandono e la grazia delle sue rare sospensioni con la vitalità estrema, preziosa, di certi scorci, è abitata dalla poesia di Eva, tra buie radiosità alla Achmatova e sommessa cantabilità italiana, con pena, lucidità, spasmo. E con il segreto e, a tratti, bambinesco entusiasmo di chi forse ritiene che l’epoca totalitaria dell’abbandono non sia l’unico orizzonte in cui vivere. Che ci sono segni (elementari e fragili come la madre o sperduti in strani pozzi di senso come il padre o certi minimi gesti) che rovesciano il mondo dell’abbandono in un luogo nudo dove dire “grazie”, dove attestare sempre nuove formazioni dell’amore.
(dalla prefazione di Davide Rondoni)
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aggiornamento pubbliche letture:
Bologna, Macondo, binge reading. 15 ottobre 2018 h20
Bologna, Interno 18, con Francesca Serragnoli e Davide Rondoni. 19 novembre 2018 h19
Bologna, Santa Maria della Vita, il Natale degli artisti. 17 dicembre 2018 h21
Altamura (BA), space concept Galleria 99, con Cosimo Dellisanti. 26 dicembre 2018 h18.30
Bologna, Circolo Bononia, con Davide Vicari. 16 febbraio 2019
Bologna, Teatro degli Angeli, Si fa presto a dire poeti, con Alessandro Dall'Olio. 9 aprile 2019